La mia amica Lidia, che è una donna eccezionale e decisamente molto più illuminata di me, mi faceva ragionare alcuni giorni fa sul concetto di qui e ora che dovrebbe, in teoria, aiutarci ad eliminare molte delle ansie sul futuro e dei pensieri sul passato.
Quando ci preoccupiamo di cosa deve accadere, o ripensiamo a cosa è successo e a cosa avremmo dovuto dire, o fare, stiamo forse perdendo il senso di ciò che veramente vale, ovvero il famoso momento? Nella filosofia orientale, la consapevolezza di ciò che accade qui e ora serve a tenere la mente ferma al momento presente, perché non fugga nei ricordi o vaghi raminga nelle aspettative. Serve anche a tenere lontana la paura.
E se non avessimo capito un bel niente e il segreto per sentirsi meglio fosse vivere tanti, piccoli, qui e ora? Forse, collegandoli insieme questi momenti, otterremmo un lungo un filo che unisce presente, passato e futuro che non ci farebbe così male come invece, spesso, ci fa.
Nel qui e ora sono sul divano, abbraccio il mio gatto che mi ricambia facendo le fusa, non devo fare altro che godermi il suo affetto: non penso a cosa mi aspetta domani in ufficio, non penso a tutte le cose che leggo in Rete e mi fanno perdere la stima nell’essere umano. Qui e ora, io e il mio gatto.
Nel qui e ora sono sul balcone con la mia amica e parliamo: c’è il sole, si sta bene anche se è soltanto gennaio. Non penso a chi se ne è andato, non penso a chi arriverà. Qui e ora, io, la mia amica, il sole.
Questi sono solo due esempi, ma se ci pensate le nostre giornate sono piene di qui e ora su cui vale la pena soffermarsi. E forse, se si potesse congelare un istante alla volta, in quell’istante, noi potremmo dirci addirittura felici.
LdC
sarebbe bello sì, poi però unendo i puntini del qui&ora che disegno viene fuori?
Me la immagino una lunga linea che tende all’infinito. Troppo romantica?
forse :) ma non ci vedo niente di male :)