Un intellettuale di solito è uno che non si distingue esattamente per il suo intelletto (…) Si attribuisce da solo quella definizione per compensare l’impotenza naturale che intuisce nelle sue capacità. È la vecchia storia del dimmi per cosa ti vanti e ti dirò di cosa sei privo. L’incompetente si presenta sempre come esperto, il crudele come misericordioso, il peccatore come baciapile, l’usuraio come benefattore, il meschino come patriota, l’arrogante come umile, il volgare come elegante e lo stupido come intellettuale.
(Il gioco dell’angelo – C. Ruis Zafòn)
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