Molto in salita e davvero pianissimo, da qualche settimana ho ripreso a scrivere. Che sarà come andare in bicicletta, ma è anche come oliare una catena ferma da un pezzo e che si è non poco arrugginita nel frattempo. Così come ho smesso di fumare tanti anni fa, bum, un giorno mi son detta Ma dai, adesso scrivo di nuovo: inutile, funziono così.
C’erano cose intorno che non mi piacevano più di tanto e che non avevo voglia di guardare, poi non solo di serie tv può vivere la donna (oddio, forse), ho cominciato prima con un racconto, poi ne ho aggiunto un altro, poi finalmente i primi quattro capitoli di una cosa che assomiglia molto al seguito di Se scrivi ti sposo.
Non è tantissimo materiale, la strada è ancora lunga ma so dove voglio andare a parare: il buon proposito di questa estate (visto che grossi viaggi non se ne faranno) è di arrivarci in fondo.
Tra l’altro io ho sempre detestato chi si immortala nel faticoso atto della scrittura, o chi millanta opere e crea hype a ogni minima sciocchezza, ma diamine una volta posso farlo perfino io: abbiate un po’ di pazienza, vi ricompenserò fra qualche mese con nuove avventure di Rosalinda e varie altre facezie.
LdC