Venerdì sera, il moroso esce a mangiare una pizza con gli amici e io resto a casa con il mal di schiena e il frigo sommariamente sguarnito delle cose basilari.
Come al solito ho comprato troppe uova e me ne sono rimaste quattro, peraltro scadute da tre giorni.
Dopo una serie di scrupoli che vanno da comunque c’è scritto da consumare preferibilmente, non tassativamente a se le apro ed esce il pulcino rinuncio, sfoglio pigramente la mia personale Bibbia e comincio a cimentarmi.
Torta di Pasqua alla “come viene, viene”
Prendete questa ricetta di Antonella Clerici e rifate lista ingredienti e proporzioni sulla base di ciò che avete a disposizione (nel mio caso le quattro uova di cui sopra, metà della farina necessaria e un solo tipo di formaggio che non c’entra nulla).
Sbattete le uova e successivamente aggiungete tutto a seconda di ciò che avete a portata di mano e in rigoroso ordine casuale; non esagerate con burro e olio perché verrà abbastanza zozzona di per sé.
Guardatevi intorno e improvvisate, io avevo l’erba cipollina e gliene ho messa per dare quel tocco.
Una volta assemblato il tutto, che dovrebbe risultare dalla palla abbastanza solida (se siete la Clerici) a una cosa molliccia (se siete LdC) versatelo in uno stampo da forno possibilmente di quelli rettangolari da plum-cake perché così sembra una roba più seria e anche l’occhio vuole la sua parte.
Lo stampo va imburrato e cosparso di pangrattato: non usate la carta, che fa venire sempre le robe deformi.
Mettete in forno, che avrete già acceso preventivamente a circa 200° e aspettate finché non lievita e fa la crosticina scura.
Bon.
Fatela raffreddare e mangiatela possibilmente non tutta in una volta, come sto facendo io.
LdC
vabbò. vado a prendermi una pizza da asporto.
Danyyyyyyyyy ma una foto della Torta di Pasqua riveduta e corretta da te la volevamo però ! Kiss Robby
spazzolata alla velocità della luce, impossibile immortalarla ;)