«Lei lavora a percentuale? Bello sbaglio! Enorme!»
Di commesse sgodevoli e merdaioli bolognesi se ne è fin troppo parlato, ma il mio candore non smette di farmi meravigliare quando il fato mi fa materializzare davanti agli occhi un neanche tanto raro esempio di bolognesità, nella peggiore accezione del termine.
E’ tipico del bolognese, difatti, dai tempi di Zanarini fino ad oggi passando per l’epopea del Victoria Station -e di chissà quanti altri posti che la mia mente ha fortunatamente rimosso- che un bel giorno, un luogo, un locale, da posto qualsiasi diventino un trend cittadino. Non meno fastidioso del piuttosto che non avversativo, di punto in bianco si sente ricorrere il nome di bocca in bocca. Se non ci sei stato almeno una volta, sei out. «Vado a prendere l’aperitivo da tiziocaio» ti dicono tutti gli amici, i colleghi, i contatti su Facebook e gli sconosciuti alla fermata dell’autobus.
Come se negli altri locali avessero finito le vivande.
E così, per puro caso, una sera si decide davvero di andare lì. Ma lo si fa senza premeditazione, su due piedi, desiderosi di saziarsi di vino dopo una presentazione… lo si sceglie per il puro fatto che è dietro l’angolo e siccome tutti ne parlano lo si può provare. Ma il parlarne, non equivale a garanzia.
E infatti, nove su dieci questi posti si rivelano sempre una gran fregatura.
Perché, o mia squisita cameriera simpatica come la sabbia nelle mutande, non puoi dire «se vi va bene, ho posto solo lì» con aria supponente, indicando un tavolino da due a un gruppo di cinque persone e un trolley. Perché il tuo locale è senz’altro nuovo, imbiancato e shabby-chic, ma non hai il monopolio dell’happy hour e –dio ce ne scampi e liberi- nemmeno quello del buffet.
Quindi, da bravi puristi della bevuta comoda, voltate le spalle e ringraziato, abbiamo fatto ben cinque passi e siamo entrati nel locale successivo, dove due simpatici ragazzi ci hanno accolto gentilmente, ci hanno dissetato e sfamato (peraltro con prezzi altamente contenuti).
Tra l’altro a me lo shabby-chic è sempre stato tremendamente sulle palle.
LdC