varie ed eventuali

Il mistero del libro al mercatino dell’usato.

16 Marzo 2011

Domenica si girava per un mercatino dell'usato e, per ammazzare il tempo mentre il moroso setacciava in lungo e in largo la sezione dischi, ho cominciato a guardare a mia volta da cima a fondo la sezione libri.
Dopo aver constatato ben cinque copie di Tre metri sopra il cielo, alla M di Moccia, Federico (Dio c'è) sono finita alla lettera L di Lessing, Doris e ho visto una copia di Racconti londinesi.

Ovvio, tutto ciò che è Londra da sempre carpisce la mia attenzione e, nonostante provi una sorta di atavico ribrezzo per quello che è stato nelle altrui mani, l'ho aperto per capirne velocemente il contenuto, dato che non lo conoscevo
(per due euro e mezzo si può rischiare, ho pensato)
Appena l'ho aperto, però, ho trovato questa dedica e sono andata subito da Lorenzo a mostrargliela: è mai possibile che una figlia decida di vendere un libro con una dedica così dolce, dei suoi genitori per giunta? Secondo lui, invece, che è più sbrigativo e pratico, la proprietaria del libro è passata a miglior vita e la sua famiglia ha deciso di disfarsi di tutto. Così sarebbe anche peggio: quale genitore vorrebbe lucrare due euro e mezzo dalla prematura dipartita della figlia?
(mh, a volume..? I miei ci farebbero un business)

Allora, forse, ci siamo detti, si tratta di un errore.
Magari la proprietaria non si ricordava della dedica, oppure è finito nello scatolone per sbaglio o magari ne aveva due copie e ha deciso di conservare quella sbagliata… Oppure chissà che storia si cela, dietro questo libro.
Nel caso: Stefania di Bologna, che nel 1993 sei stata a Londra, se mi leggi, il tuo libro ti aspetta esattamente lì dove l'hai lasciato… io non l'ho comprato, non me la sono sentita!

LdC

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